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Dopo quasi 10 anni di volontariato al servizio dei più bisognosi, il 20 Marzo 2018 Krio Hirundo Onlus si é sciolta. 

Ringraziamo dal più profondo del nostro cuore tutti i volontari, associazioni amiche, fondazioni, donatori e sostenitori per essere stati al nostro fianco.

Il Presidente Nadia Zampieri e tutti i soci

 

Scheda della Birmania

Scheda della Birmania

Capitale storica: Yangoon, sostituita nel 2005  per ragioni strategiche in una nuova città Naypydaw

Superficie: 678.500 km² Kmq ( il doppio dell'Italia) 

Popolazione:51 milioni 

Etnie: 69% bamar (birmani), 9% shan, 7% karen, 4% rakhine , 3% cinesi, mon 3%, 2% india 4% altri 

Religione: 90% buddisti, 5% cristiani, 4% musulmani, 1% altri 

Mortalità infantile: 80 per mille (Italia: 5,7 per mille) 

Speranza di vita: 54 M, 57 F (Italia: 76 M, 82 F)

GEOGRAFIA

Un frammento al centro dell'Asia Tropicale con un'apertura sul Golfo del Bengala. Dove il monsone scarica piogge violente da maggio a ottobre e il caldo umido esalta per tutto l'anno odori e colori. Myanmar è un paese sulla carta geografica che confonde la memoria.

La denominazione di Birmania (legata all'etnia maggioritaria dei Bamar), è come tale sgradita alle minoranze locali, spesso in lotta contro il potere centrale; per questo è stata modificata in Myanmar, nome etnicamente neutro. Solo nel 1989 il nuovo nome venne imposto dalla giunta militare appena arrivata al potere, soppiantando quello precedente di Birmania, nome ufficiale dal 1948 al 1989, come avvenne per Rangoon, ora Yangon, nel tentativo di ingraziarsi le minoranze etniche, quali Karen e Shan, che apprezzavano maggiormente la nuova denominazione. Infine il 27 marzo 2006, la giunta militare ha spostato la capitale nazionale da Yangon  verso un luogo vicino a Pyinmana, ufficialmente chiamato Naypyidaw che significa "la sede dei re".

Stretto tra India, Cina e Sud-Est Asiatico, il Paese occupa una posizione strategica per i traffici e maledetta per i conflitti che da decenni incendiano i suoi confini orientali. In questa area, percorsa da circa 62 mila ettari di piantagioni d'oppio (Triangolo d'oro) e ricca di petrolio e materiali preziosi, il regime birmano da mezzo secolo combatte più guerre. 

ECONOMIA OGGI

La sua moneta ufficiale è il Kyat (al 13 novembre 2015 1 euro = 1380,86 kyat). Attualmente, la Birmania manca di adeguate infrastrutture. Le merci viaggiano principalmente lungo il confine fra lo stato e la Thailandia, dove transita anche gran gran parte del traffico di droga, e lungo il fiume Irrawady. Le ferrovie sono vecchie e rudimentali, con poche ristrutturazioni a partire dalla loro costruzione nel XIX secolo. Le autostrade sono normalmente non asfaltate, fuorché nelle grandi città. La carenza di energia è comune in tutto il paese, inclusa la ex capitale Rangoon. La Birmania è anche il secondo produttore mondiale di oppio, rispondendo all'8% della produzione mondiale e anche di narcotizzanti, incluse le anfetamine. Le principali industrie sono tessili, del legno, di gemme, di metalli, petrolifere e di gas naturale. 

Il maggior prodotto agricolo è il riso che copre circa il 60% dell'area totale coltivata nel paese. Il riso risulta il 97% della produzione di cibo per peso. 

La mancanza di manodopera istruita pesa per lo sviluppo di una tecnologia avanzata, uno dei problemi dell'economia birmana. 

Dal 2011 il Paese ha cominciato ad aprirsi in modo graduale al libero mercato; il Myanmar ha fatto registrare grandi tassi di crescita economica; questo "boom" ha interessato un po' tutti i settori dell'economia ( turismo, esportazioni di gas, industria tessile, telecomunicazioni, idrocarburi, immobiliare) e sono aumentati anche gli investimenti stranieri.

STORIA

Dalle prime tracce di occupazione umana risalenti 11.000 anni fa, la Birmania ha assistito al susseguirsi di numerose civiltà fino a quando, nel 1886, è entrata a far parte delle colonie inglesi come provincia dell’impero indiano. Durante la seconda guerra mondiale ha appoggiato inizialmente il Giappone per poi schierarsi con gli Alleati; dopo la storica resistenza condotta dal generale Aung San, nel 1948 ha ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna e si è costituita come unione federale birmana, rifiutandosi di entrare nel Commonwealth.

Inizialmente costituitasi come repubblica liberale, il 19 Luglio del 1947 l’assassinio del padre della patria, testimonia le controversie politiche che sin dalla nascita iniziano a  flagellare il paese, derivate principalmente da contrasti interni tra le diverse etnie, spesso sovrapposte a guerriglie locali, per il controllo della produzione dell’oppio.

La situazione diventa critica nel corso degli anni sessanta  e sebbene nel 1961,  le elezioni a  segretario generale dell'ONU,  del rappresentante della Birmania a U Thant testimonino la buona condotta in ambito internazionale del paese,  nel 1962 un colpo di stato porta al potere una dittatura militare il cui obiettivo è quello di intraprendere la via Birmana al socialismo.

Nel 1974 nasce ufficialmente la repubblica socialista della Birmania che, perseguendo un neutralismo assoluto in politica estera e una nazionalizzazione dell’economia, ha progressivamente portato il paese all’isolamento e, nonostante le sue potenziali capacità economiche, al rapido crollo dell’economia, aumentando progressivamente  l’inflazione e riducendo la popolazione alla povertà assoluta.

Per protestare contro la dittatura e le condizioni in cui verte l’economia, l’8-08-1988 la popolazione scende in piazza e si scatenano una serie di dimostrazioni che il regime reprime nel sangue, causando migliaia di morti. I manifestanti e i loro leader, chiamatisi poi “Generazione ‘88”, vengono uccisi, incarcerati e torturati. Aung San Suu Kyi, figlia del padre della patria,   rientrata in Birmania  dall'Inghilterra per assistere la madre malata,  prende parte alle manifestazioni e diventa la leader del partito di opposizione NLD, la National League for Democracy. Anche lei è arrestata e costretta agli arresti domiciliari.

In seguito alla repressione, il potere passa in mano al Consiglio Rivoluzionario, un regime dittatoriale che nel corso degli anni assume diversi nomi: Consiglio di Stato per la Restaurazione della Legge e dell’Ordine (SLORC) e Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo (SPDC).

Nel 1990 si tengono libere elezioni per l’Assemblea Popolare (le prime in 30 anni) e l’NLD vince con l’80% dei voti. Lo SLORC non riconosce però la sconfitta e, con l’appoggio dell’esercito, si rifiuta di cedere il potere, giustificando la propria posizione con la promessa di elaborare al più presto una nuova costituzione ed in seguito indire libere elezioni.

Nel 1990 i membri dell’NLD, perseguitati in Birmania e costretti a fuggire all’estero, costituiscono un governo in esilio, L’NCGUB, con sede nel in Maryland, USA, con l’obiettivo di promuovere la causa birmana.

L’evidente violazione alla libertà civile suscita il dissenso della comunità internazionale, ma nessun provvedimento ottiene risultati efficaci. Lo SLORC si rifiuta di collaborare con la NLD e, accusandolo di disonestà e di asservimento ai “global powers” stranieri, chiude le sue sedi ed arresta numerosi suoi membri. Anche Aung San Suu Kyi, a cui nel 1991 è conferito il Premio Nobel per la Pace, è più volte rilasciata e arrestata.

Negli anni che seguono il governo ha continuato ad esercitare il proprio potere ricorrendo a  metodi oppressivi in continua violazione dei diritti umani, aumentando  le tensioni interne, fino a quando, nell’estate 2007 il disagio provocato dalla povertà ha spinto i monaci e la popolazione civile a  scendere nuovamente per strada.

La Rivoluzione Zafferano, come è stata in seguito denomianata la protesta popolare dell'Ottobre 2007, è stata immediatamente repressa nel sangue. Nonostante le continue proteste della comunità internazionale  e gli articoli pubblicati in quei giorni sulle prime pagine di tutte le testate mondiali, la Giunta non ha esitato ad aprire il fuoco sulla folla causando centinaia e  forse migliaia di morti e ad arrestare migliaia di persone tra civili e religiosi. 

In seguito alla repressione, le pressioni della Comunità Internazionale hanno costretto il governo ad intraprendere la cosiddetta “seven road map to democracy”, un processo in sette punti per promuovere la democratizzazione e  la riconciliazione nazionale che si articola in diversi step tra cui l'adozione di una nuova costituzione (approvata con un referendum nel 2008) e le prime elezioni politiche dal 1990, previste per l'Ottobre 2010.

Poiché la costituzione non prevede una reale svolta democratica e  il referendum con cui è stata ratificata è avvenuto in dubbie circostanze, i partiti all'opposizione, in primis l'NLD,  hanno deciso che se non saranno modificati gli articoli contestati non prenderanno parte alle elezioni.

Nel Maggio 2008 il paese è stato sconvolto da una catastrofe naturale, il Ciclone Nargis che ha causato più di centomila morti. La giunta si è rifiutata di accettare gli aiuti umanitari per paura che le forze straniere potessero  influire su ragioni di politica interna.

Il 9 novembre 2010 la giunta militare ha dichiarato che l'Union Solidarity and Development Party ha ottenuto l'80% dei voti, elezioni definite da tutto il mondo (UE e USA in testa) una vera e propria farsa, dato che hanno anche determinato l'esclusione della storica eroina della democrazia Aung San Suu Kyi

Il 13 novembre 2010 le autorità rilasciano la leader democratica Aung San Suu Kyi.  Oltre al rilascio di Aung San Suu Kyi, fu istituita una Commissione Nazionale per i Diritti Civili, furono liberati 200 prigionieri politici, vennero promulgate leggi sul lavoro che garantivano la formazione del sindacato e il permesso di sciopero e venne allentata la censura sulla libertà di stampa. 

Le conseguenze di tali riforme hanno aperto una nuova fase politica per il paese. Il Segretario di Stato statunitense Hilary Clinton ha visitato il paese nel dicembre del 2011, nella prima visita ufficiale statunitense degli ultimi 50 anni, e ha incontrato il presidente birmano Thein Sein e la leader dell'opposizione Daw Aung San Suu Kyi, la cui Lega Nazionale per la Democrazia è stata ammessa alle nuove elezioni parlamentari del 2012. 

Il 1º aprile del 2012, si sono tenute elezioni parlamentari parziali che distribuivano però solo 46 seggi parlamentari vacanti, mentre la maggioranza dei seggi restava occupata da militari e membri dell'USDP eletti nel 2010. Malgrado l'esiguo risvolto numerico, le nuove elezioni hanno avuto un importante significato politico con la partecipazione dell'NLD di Aung San Suu Kyi, che ha trionfato conquistando 43 dei 46 seggi disponibili. L'8 novembre 2015 si sono svolte nuove elezioni parlamentari generali per rinnovare i seggi del parlamento elettivi (il 25% dei seggi resta riservato a membri nominati dalle forze armate). Le elezioni, giudicate le più democratiche dal 1990, hanno visto la vittoria della Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi. 

QUALCHE DATO MONDIALE SULLA SITUAZIONE DEL PAESE

( Fonte: CEDAW-2008)

1° Paese per numero di bambini soldato

1° Paese per numero di lavori forzati

2° Paese produttore di oppio

Fa parte dei 50 paesi più poveri

170° ( su 171) per tasso di corruzione

190° ( su 191) per la qualità delle cure mediche

94° ( su 129) per l’accessibilità all’educazione per tutti

 

( Fonti: Peace Reporter, Wikipedia, Free Burma Italy)

 

Ringraziamo i nostri sostenitori